Coinvolgimento dei portatori di interesse news Prevenzione

L’attività delle WPIU di prevenzione e supporto al settore zootecnico in Lombardia e nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi

8 Luglio 2024
Aree Protette Alpi Marittime

Nel nostro precedente articolo abbiamo presentato il lavoro svolto dalla WPIU fino ad oggi con un approfondimento sull’anno 2023 nel territorio piemontese e valdostano. In questa news ci concentreremo sul territorio lombardo e del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, che se pur in territori di dimensioni differenti, hanno condotto importanti attività di supporto nei confronti dei piccoli allevatori amatoriali che non hanno accesso ai fondi messi a disposizione dalle Regioni per prevenzione e indennizzi. 

Come descritto nel “Rapporto Grandi Carnivori in Regione Lombardia 2023” recentemente pubblicato, le 5 squadre WPIU nel 2023 hanno effettuato 67 interventi a supporto delle aziende agricole lombarde, principalmente a scopo preventivo, con la consegna in comodato d’uso gratuito di 44 kit di prevenzione, 25 cartelli di avviso di presenza di cani da guardiania e la verifica della funzionalità di dotazioni per la prevenzione già esistenti o consegnate in precedenza. Gli interventi WPIU hanno interessato un tessuto zootecnico composto principalmente da aziende di medio-piccole dimensioni e allevatori non professionali per i quali il sistema di allevamento è caratterizzato da pascolo non custodito o semibrado, con una frequenza di presenza dell’allevatore al pascolo non quotidiana. Sono stati accertati 108 sinistri per l’anno 2023, in termini di eventi di predazione occorsi, prevalentemente tra le province di Sondrio, Brescia e Como, e principalmente a danno di ovicaprini come negli anni precedenti.

Il grafico illustra le percentuali delle tipologie di animali domestici predati distinte per grande predatore. Fonte: Rapporto Grandi carnivori in Regione Lombardia 2023.

Dai sopralluoghi effettuati è emerso che la maggior parte dei danneggiati era totalmente priva di qualunque sistema di prevenzione. Nel rapporto infatti, si evidenzia come la mancanza di misure di prevenzione all’atto dell’evento predatorio comporti anche un numero di capi morti, feriti e dispersi nettamente superiore rispetto ai casi in cui le misure di prevenzione sono presenti.

Il grafico illustra il numero di animali domestici/da reddito che sono stati oggetto di predazione in assenza di misure di prevenzione o in presenza di misure di prevenzione. Fonte: Rapporto Grandi carnivori in Regione Lombardia 2023.

Per permettere un supporto più capillare sul territorio, ERSAF ha incaricato 3 esperti (un esperto in prevenzione, un agronomo esperto nell’allevamento ovicaprino e un veterinario con esperienza su cani da protezione del bestiame). Anche la Provincia di Sondrio ha incaricato un esperto che durante l’estate ha assistito gli allevatori, in particolare quelli colpiti da predazione con sopralluoghi appositi, tesi a verificare la situazione di rischio dell’allevamento e ad approfondire la fattibilità delle varie misure di prevenzione, in relazione al territorio di pascolamento degli animali e alle caratteristiche specifiche dell’azienda. Questo sostegno ha permesso di individuare, caso per caso, le strategie più efficaci alla tutela del bestiame e contemporaneamente ha costituito un momento di formazione diretta e crescita degli allevatori in merito alle varie problematiche riguardanti la presenza dei grandi carnivori. Ne abbiamo parlato in articoli dedicati sul nostro sito: https://www.lifewolfalps.eu/category/prevenzione/. Gli stessi allevatori sono stati poi coinvolti in eventi formativi dove si sono potuti confrontare e dove hanno portato le loro esperienze e le richieste di approfondimento. A tali attività si è affiancato un supporto esperto in merito ai cani da protezione del bestiame, con visite mirate ad aziende che avevano da poco acquistato i cani o che intendevano farlo, per un parere esperto e mirato, per una gestione ottimale della presenza del cane.

Sistemi di prevenzione dei danni da lupo e cartelli sui cani da guardiania in provincia di Sondrio. Foto: Archivio Regione Lombardia, ERSAF.

Nel 2023 nel territorio del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi le WPIU hanno effettuato 20 interventi a scopo preventivo. In un caso è stato effettuato un intervento di miglioramento dei sistemi di prevenzione dei danni presso l’Istituto Agrario di Feltre a seguito di predazione a carico di ovini in un recinto che però non era stato fornito e installato nell’ambito del progetto LWA EU. 

Nel 2023 sono stati consegnati, ad altrettanti allevatori amatoriali che operano nell’area esterna al Parco, 30 kit di recinzioni elettrificate, che sono andati ad aggiungersi ai 29 recinti consegnati nel 2022. I  piccoli allevatori non professionisti sono una realtà che caratterizza questo territorio e che va supportata nel processo di adattamento alla presenza del lupo. È infatti da sottolineare la crescente richiesta di supporto (principalmente a scopo preventivo) da parte degli allevatori amatoriali, che possiedono, generalmente, capi di razze in via d’estinzione o particolarmente pregiate dal punto di vista genetico in numeri molto ridotti rispetto ai professionisti, e, come detto, non hanno accesso ai fondi messi a disposizione dalle Regioni per prevenzione e indennizzi. I 59 recinti consegnati hanno permesso di difendere dagli attacchi del lupo oltre 400 capi, in maggioranza rappresentati da ovicaprini. Il personale del Parco si è inoltre adoperato nell’organizzazione di serate pubbliche informative anche a supporto dell’attività delle WPIU, durante le quali sono stati illustrati anche i risultati conseguiti con l’utilizzo delle recinzioni elettrificate.

Posizionamento di recinzioni elettrificate nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, San Gregorio. Foto: Archivio PNDB/E. Vettorazzo.

Riproponiamo uno dei video che il Parco ha realizzato per affronta la problematica del ritorno del lupo sulle Alpi, ritrovandone le tracce nel patrimonio storico delle comunità, analizzandone abitudini e spostamenti ed, infine, scoprendo quali precauzioni l’uomo dovrebbe adottare per evitare rischi ed ingenti danni agli animali domestici.

Come si evince dalle attività illustrate, non esiste una soluzione unica per tutti, poiché alcune aree richiedono uno sforzo maggiore rispetto ad altre. I cambiamenti dovuti all’adozione di una nuova gestione del bestiame e all’uso appropriato dei sistemi di prevenzione richiedono tempo e impegno da parte degli allevatori e devono essere supportati dalla disponibilità a lungo termine di risorse finanziarie.

Ridurre l’impatto delle predazioni del lupo sul bestiame domestico a livelli economicamente accettabili e socialmente tollerabili, attraverso l’individuazione e l’adozione di sistemi di difesa e di prevenzione e l’adattamento dei sistemi di allevamento alla rinnovata presenza del lupo, rappresenta pertanto un’azione strategica prioritaria per garantire il mantenimento e lo sviluppo delle attività zootecniche tradizionali e la conservazione del lupo a lungo termine nel territorio alpino.

Al fine di diffondere in modo più capillare le informazioni sulla prevenzione e sugli indennizzi, è stato realizzato e divulgato un poster informativo specifico per i territori regionali che aderiscono al progetto LIFE WolfAlps EU con i riferimenti necessari per avere supporto prima e dopo una predazione e su come fare per ottenere un indennizzo.